giovedì 7 giugno 2007

Il telefono subspaziale


I fenomeni esotici ottenibili nel campo della fisica quantistica posseggono molte applicazioni tecnologiche interessanti, alcune di utilizzo comune come alcuni tipi di componenti elettronici, altre in fase di studio come i computer quantistici, ed alcune solo teorizzate, come i viaggi nel tempo. Un'applicazione teorica dei principi quantistici è un ipotetico "Telefono subspaziale", un apparecchio che comunica a velocità superiore a quella della luce; infatti, una macchina teorica composta da un ricevitore e da un trasmettitore, entrambi contenenti uno di due fotoni accoppiati (abbiamo già parlato di fotoni entangled), la prima in grado di scrivere almeno due stati fondamentali 1 e 0 sul fotone (in realtà un qubit può avere più di due stati fondamentali) e l'altra di leggere la variazione istantanea del secondo fotone, sarebbe in grado di instaurare una comunicazione immediata a qualunque distanza queste vengano portate. Il "cavo" di trasmissione sarebbe sostituito da un canale informativo molto più veloce delle onde radio, più veloce quindi della luce, talmente veloce da essere istantaneo a qualsiasi distanza nell'universo. Di qui a passare al telefono subspaziale nascono degli ostacoli tecnici per ora insormontabili (dove lo metto un fotone?), ma una macchina del genere è senz'altro realizzabile secondo le leggi della fisica. Un apparecchio del genere avrebbe anche un'altra, importante, caratteristica: realizzerebbe la comunicazione più sicura che si possa immaginare; infatti l'unico modo di poter intercettare la conversazione sarebbe quello entrare in possesso dell'apparecchio ricevente, ossia di possedere il fotone accoppiato con quello del trasmettitore. Anche se può sembrare un racconto di fantascienza, comunicazioni alternative alle onde radio che utilizzano principi quantistici sono in fase di studio molto avanzati: un esperimento effettuato da scienziati dell'ESA nei laboratori alla Canarie, hanno instaurato una comunicazione quantistica su una distanza di 147 Km, riuscendo a trasferire una informazione trasportandola attraverso dei fotoni che la conservano non in base all'energia posseduta (come avviene con le comunicazioni radio) ma in base allo stato quantico in cui si trovano; è solo il primo passo verso il telefono subspaziale, ma da qualche parte bisogna pur cominciare ed i fan di Star Trek già sono in fermento.

Approfondimenti:
Il teletrasporto in laboratorio, articolo del CICAP
Entanglement, Wikipedia

sferoscienza

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Un qubit può stare contemporaneamente in ogni gradazione tra 0 e 1, ma quando lo vai a leggere "collassa" su 0, o su 1
gigio

Anonimo ha detto...

Il qubit può esistere nello stato quantistico |0> o |1> ma il suo tratto saliente è che può esistere come sovrapposizione di stati, secondi i sacri dogmi della meccanica quantistica.....ovvero
Y = a|1> + b|0>
Che può essere rappresentato sulla sfera di Bloch.
Se si va a leggere collassa....ma questo è dovuto al principio di indeterminazione di Heisenberg...il problema dei QC è principalmente dovuto al read out....a come leggere cioè l'informazione...
Cmq per chi volesse qualcosa di più c'è un gran articolo di Kane apparso su Nature nel 1998.
Fel81

bandolero ha detto...

Ti ringrazio per la precisazione, e per l'info sull'articolo, cercherò di rintracciarlo

Anonimo ha detto...

fenomeni esotici?

bandolero ha detto...

"esotici" nel senso di differenti dal comportamento intuibile secondo l'esperienza comune :D