venerdì 13 luglio 2007

Colpa dei napoletani

Le conseguenze estreme del’interruzione del rapporto cittadino-politica, quando l’aver mal operato non comporta l’esclusione dal sistema di governo e di responsabilità, i napoletani che adesso si indignano ma che non cacceranno via le persone che li stanno intossicando di monnezza

Non c'è giustificazione che tenga, la monnezza di Napoli si fa urlare vergogna da tutto il mondo. Non potremmo dirci, noi italiani, in un paese civile finchè l'ultimo sacco di immondizia non sarà stato tolto dalle strade. Perché è chiaro che una situazione così disastrosa non si crea da un momento all'altro ma ha sempre delle radici, dei disservizi di fondo che nascono lontano; e allora dove erano gli amministratori quando le discariche chiudevano senza individuare nuovi siti, quando i primi cumuli nauseavano case e vicoli, e dove erano i napoletani? Che questa emergenza avesse potuto verificarsi altrove, non ci credo. E' accaduta in Campania, la patria dell'abusivismo, del tiramo a campà, dello stato che non c'aiuta, del tanto c'arrangiamo, del passo col rosso tanto lo fanno tutti, del casco non me lo metto che mi spettina. Non avete più scuse, amici napoletani, non siete più simpatici, non ci sembrate più una città di furbi, non ci fate più ridere. Ci fate vergognare. La vergogna di sapere che i consolati americani sconsigliano per motivi sanitari ai loro connazionali di andare a Napoli. Ma più in generale, la vergogna di essere incapaci di governare, di scegliere i propri rappresentanti e soprattutto la vergogna di non cacciarli quando non si dimostrano all'altezza del bene comune.

Approfondimenti:
Napoli siamo noi, Giorgio Bocca, ed. Feltrinelli

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono di Napoli e sono d'accordissimo! E colpa dei napoletani. Non ho dubbi. Ma quando il resto d'Italia elegge più volte (e ancora lo farà), come pres. del Consiglio. Berlusconi, oppure si inginocchia all'interferenza della chiesa nelle vite private dei singoli, o ancora rimane indifferente davanti allimmondizia culturale che gli viene propinata ogni ogni giorno. Non penso ci si possa permettere, con frasi e luoghi comuni, invece di critiche costruttive di parlare generalizzando. Perchè non leggo nell'intervento nessuna premessa nel rispetto di chi a queste terre si sente di appartenere e non vuole che risulti solo la munnezza e l'abusivismo.
Vorrei sapere come reagiresti ad i tanti articoli che i giornali stranieri realmente scrivono, sulle nostre vergogne. Credo come me. Grazie e scusa se sono napoletano.

bandolero ha detto...

Naturalmente ci sono miriadi di cose bellissime a Napoli e in Campania, e tutti gli Italiani le conoscono; ma quello che risulta più evidente è l'emergenza in corso, troppo evidente per venire a villeggiare a Napoli, troppo evidente per parlare di Posillipo e della pizza quella vera. Il fatto è che sull'emergenza rifiuti non ci si può discutere, come avviene per le cose normali della politica che creano schieramenti anche su cose che potrebbero sembrare ovvie, qui ci si può solo indignare, perché è una vergogna "assoluta", senza scusanti e compromessi. Altrove sarebbero state annullate le giunte comunali, provinciali e regionali, mentre a Napoli sembra passare solo come l'ennesima malfunzione partenopea, tanto caratteristica e colorata. Grazie a gpdc81 per l'intervento, ti ringrazio di essere Napoletano e di incazzarti. Io come italiano lo faccio ogni giorno.

Ueuè ha detto...

Ma non se ne può più. Non si può rispondere ad ogni interrogativo critico tirando in ballo Berlusconi. Sta diventando un vero tormentone. E una gran parte degli italiani è stufa, sia di Berlusconi che dei suoi contestatori che sembrano robot e dicono sempre le stesse cose, ai limiti del ridicolo, a fronte di gravi e seri problemi come quello dei rifiuti urbani in Campania. Una minoranza dei napoletani è sicuramente collusa con gli amministratori locali per via degli appalti e dei posti di lavoro in cui non si lavora e si prende solo lo stipendio, come ha coraggiosamente dimostrato la trasmissione di Reporter su Rai tre. E qui nessuno può dire dove cominci e dove finisca la camorra che certamente esiste, ma è anche un pretesto per scaricarci su le proprie responsabilità. Il resto, a parte una minoranza che ha scelto di andarsene, non solo da Napoli ma dall'Italia, -e il valore degli immobili ha iniziato una curva discendente negli ultimi mesi, non sa difendersi, ed è questa l'unica vera loro colpa. Anche perchè diventeranno il capro espiatorio di tutti coloro che, per disinformazione o per interessi politici, punteranno il dito e li accuseranno d'essere sporchi, camorristi e di non fare la differenziata. Io conosco soltanto persone che la fanno, e seppure nelle fasce meno abbienti ciò non accade è perchè gli amministratori si sono ben guardati dall'organizzare le strutture adatte e dal promuovere una sensibilizzazione a largo raggio.
In più, se qualcuno porta avanti una campagna sul proprio blog per dare informazione e ottenere un po' di discernimento, obiettivo e non di parte, e interviene negli altri blog, come sto facendo adesso, viene subito tacciato di volersi fare pubblicità. E tutta questa grettezza può far cadere le braccia a chi non è sostenuto da una gran forza. Annullare le giunte comunali e regionali, dici? E' una parola, nemmeno col solvente si riuscirebbe a scollare i deretani dalle poltrone. Grazie per l'ospitalità.

Mario Moccia di Montemalo ha detto...

SARO' BREVE!
Polemiche e sempre polemiche. Tanto per fare altro fumo. Perché non si decide per "l'arrosto" una volta per tutte? per me ve mettite appaura!Perché non vi ricordate di un certo Masaniello? Questa é la verità. a Napoli non ci sono più dei Masaniello, perché non vi leggete la storia, branco di sfaccendati? Se il governo non sa intervenire, non importa. Tanto é proprio quello contro cui rivolgersi. Che fate, mi volete denunciare per istigazione alla rivolta? Non si può fare. Non é istigazione la mia, perché mi sto rivolgendo al Nulla! Come ho detto, a Napoli, non ci sono più dei Masaniello. Perciò con chi la faccio questa rivolta? Bene, io saprei come fare, ma non mi fido di nessuno, e di sicuro non vi offro un'idea che verrebbe subito studiata dal nemico per rivoltarcela contro.
Dite che ho mentito perché sarei "stato breve", e non lo sono? Ma che cazzo dite! Come si fa ad essere brevi di fronte ad un problema così complesso? Bisogna - invece - leggere, leggere tutto, e soprattutto ascoltarmi. Io ho lanciato il sasso, voi fate il resto.
f.to Masaniello II